Cenerentola

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scheda

“CENERENTOLA”
da C.Perrault e dai Fratelli Grimm
Adattamento e regia: Ester Montalto

Con: Ester Montalto,Massimiliano Angioni,Sarah Paoletti

ETÀ CONSIGLIATA: dai 4/5 anni

Una ragazza tanto povera quanto bella,una matrigna crudele,due sorellastre invidiose e un principe azzurro innamorato;gli ingredienti c’erano gia’ tutti per rendere Cenerentola la piu’ conosciuta delle fiabe,raccontata in miriadi di versioni in tutto il mondo.
Cenerentola viene recepita come una storia delle angosce e speranze che costituiscono l’essenza delle rivalità fraterne: una storia che parla di un’eroina-paria che ha la meglio sulle sorellastre da cui ricevette angherie e umiliazioni. Ma nonostante il termine “rivalità fraterne”, questa triste passione ha soltanto incidentalmente a che vedere con i veri fratelli e le sorelle di un bambino.
Essa trae la sua origine dal sentimento del bambino nei confronti dei genitori , il timore di non poter conquistare l’amore e la stima dei suoi genitori in concorrenza coi fratelli è ciò che accende la rivalità. Le tre versioni formalizzate di una storia antichissima sono di Basile (La gatta Cenerentola), di Perrault e dei fratelli Grimm. La differenza della stessa fiaba, nel seicentesco mondo delle corti e nel mondo pre-romantico, è piuttosto notevole. La più accreditata, quella cui comunemente si fa riferimento, è la versione di Perrault, nella quale Cenerentola ha una scarpina di vetro (che nei Grimm non c’è). Perché qui no e lì sì? In Perrault tutto è fino in fondo fiabesco ovvero leggiadro e gentile, ovvero ingentilito. Nei fratelli Grimm il tema del piede che entra o non
entra nella scarpa è tutt’altro che soave: le sorellastre hanno due piedoni e sotto la spinta della implacabile matrigna arrivano ad affettarseli, una il pollice, l’altra il calcagno. Insomma, nei fratelli Grimm la fiaba di Cenerentola, benché finisca come deve, cioè in modo trionfale, con un riscatto, è una fiaba sanguinaria. La nostra Cenerentola sta a metà strada: cattiva e graziosa, sensuale e punitiva. Di sangue, non se ne parla, niente romanticismi, niente orrori. Cenerentola si situa tra i due mondi, quello francese e quello tedesco: le brutture saranno limitate all’ipocrisia di Matrigna e sorellastre . L’unica a restare uguale a se stessa in Perrault,nei fratelli Grimm e nel nostro
allestimento è Cenerentola, che ha attraversato i secoli sempre allo stesso modo,per riscattarsi di tutte le umiliazioni ricevute.


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